bianco e nero della sede dell'ente Parco a Pescasseroli (foto PNALM)
Bianco e nero della sede dell'ente Parco a Pescasseroli

Già riserva reale di caccia dal 1872 per le ricche bellezze naturali, zoologiche e vegetali, questa parte di Appennino centrale nell’Alto Sangro fu più volte proposta alla tutela. La federazione Pro Montibus et Silvis, dopo anni di studi, promosse l’idea di un parco nel 1917, con confini più ampi degli attuali. L’iniziativa scientifica si alleò con l’entusiasmo di personalità locali.

Camosci (foto Romano Visci)
Camosci d'Abruzzo

Il primo nucleo fu di 500 ettari alla Camosciara (Val Fondillo, Opi). Un tratto impervio e di sorprendente biodiversità ove trovano rifugio l’Orso bruno marsicano, il Camoscio d’Abruzzo, il Lupo appenninico, l’Aquila reale e altre specie uniche al mondo.

depliant del 1933 sul Parco nazionale d'Abruzzo
Depliant del 1933 sul Parco nazionale d'Abruzzo

Nel 1921 fu costituito l'Ente autonomo Parco nazionale d'Abruzzo. L’inaugurazione avvenne l'11 settembre 1922 con una maestosa cerimonia alla Fontana di San Rocco. Lo Stato italiano con decreto legge 257 dell'11/1/1923 riconobbe ufficialmente il Parco, che insieme al Gran Paradiso è il più antico d’Italia e uno dei primi in Europa. Il territorio era di 12mila ettari, più altri 40mila di protezione esterna.

ErminioSipari nel discorso inaugurale del Parco nazionale d'Abruzzo, 9 settembre 1922 (foto PNALM)
Erminio Sipari nel discorso inaugurale del Parco nazionale d'Abruzzo, 9 settembre 1922

L’onorevole Erminio Sipari (1879-1968) ideò con sapienza e lungimiranza il modello del Parco, coadiuvato da studiosi e ambientalisti nella progettazione (Relazione Sipari, 1926). L’area protetta crebbe fino agli attuali 49.680 ettari totali. Questo è un parco antropizzato, famoso e vissuto da turisti italiani e stranieri in base a regole definite. Flora e fauna sono state studiate, difese e salvate dall’estinzione.

faggio (foto Valentino Mastrella)
Faggio

L’ente ha avuto presidenti e direttori di spicco, con una parentesi di presidenza spostata a Roma. Dal 2001 si chiama Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, considerata l’estensione su tre regioni. Possiede organi amministrativi come il Consiglio direttivo e la Comunità del Parco con i rappresentanti di tutti gli enti istituzionali compresi nell’area protetta.

pnalem
Logo del Pnalm, dal 2001

Da sempre, simbolo del Parco è l’orsetto. Nella sua storia ha avuto vari contrassegni grafici, che si rifanno al gusto del periodo. Il celebre emblema che oggi vediamo fu disegnato dal grafico Salvatore Felici. Il marchio del Parco è anche simbolo di qualità per le imprese che si distinguono a fare ecoturismo sul territorio.

Giulietta e Romeo, due famosi orsi del Centro visita (foto PNALM)
Giulietta e Romeo, due storici orsi del Centro visita

Tra i 25 comuni ci sono uffici di zona, centri visita, musei, rifugi montani e una rete sentieristica con 150 itinerari. Con il motto «qui la natura è protetta», il Pnalm produce studi e ricerche ed è impegnato in vari progetti sull’ambiente. Sito internet: www.parcoabruzzo.it

Guardiaparco in divisa storica (foto PNALM)
Guardiaparco in divisa storica
Iris Marsica o giaggiolo marsicano (foto Valentino Mastrella)
Iris Marsica o giaggiolo marsicano
'La pastorizia', una delle opere dell'artigiano don Peppe in una sala del Museo naturalistico del Parco (foto Stefano Dark)
"La pastorizia", una delle opere dell'artigiano don Peppe in una sala del Museo naturalistico del Parco
Lupo appenninico (foto Valentino Mastrella)
Lupo appenninico
Orso bruno marsicano (foto Valentino Mastrella)
Orso bruno marsicano
primo emblema del Parco nazionale d'Abruzzo
Primo emblema del Parco nazionale d'Abruzzo
Giardino appenninico nel Centro visita del Parco (foto Stefano Dark)
Giardino appenninico nel Centro visita del Parco
proposta della Pro Montibus nel 1917. L'area protetta immaginata è più ampia di com'è il Parco oggi
Proposta della Pro Montibus nel 1917. L'area protetta immaginata è più ampia di com'è il Parco oggi
Scarpetta di Venere, uno dei fiori del Parco (foto Valentino Mastrella)
Scarpetta di Venere, uno dei fiori del Parco
L'orso Sandrino nel Centro visita. A guardarlo ci sono la moglie dell'ex Capo dello Stato italiano Sandro Pertini con accanto l'ex direttore del Parco, Franco Tassi (foto PNALM)
L'orso Sandrino nel Centro visita. A guardarlo ci sono la moglie dell'ex Capo dello Stato italiano Sandro Pertini con accanto l'ex direttore del Parco, Franco Tassi.
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Logo del Pna

Testi di Stefano Dark - Immagini di Valentino Mastrella, Romano Visci, PNALM e Stefano Dark

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