abbazia notturna (foto Domenico Roselli)
Abbazia notturna

La chiesa sorge su una cella monastica preesistente, riferibile probabilmente al convento benedettino di S. Angelo in Bareggio (anno 800-850 d.C.). La curtem serulae, di proprietà dei monaci di Farfa, che per primi portarono il messaggio cristiano nella vallata, è citata in un documento del 820. Alla corte si appaia il più alto “Peschio”, al Castello: il doppio insediamento si unirà per generare Pescasseroli. Ciò è documentato nella bolla pontificia del 1115 di Pasquale II, che cita «ecclesia Sancti Pauli ad Pesculum Serulae», ma il nome del paese resta “composto” per molto tempo ancora (per esempio in una mappa cinquecentesca nella Galleria vaticana delle carte geografiche si legge PeschioAserulo).

iscrizione su una colonna della navata centrale (foto Stefano Dark)
Iscrizione su una colonna della navata centrale

Edificata intorno al XII secolo, la chiesa fu modificata nel XVI secolo in stile tardo gotico abruzzese e restaurata nel XX secolo a causa dei danni per il terremoto nella Marsica del 1915.

le luminarie in una sera di festa (foto Stefano Dark)
Le luminarie in una sera di festa

Il campanile a torre fu eretto nel 1578 e restaurato nel 1747, si erge a sinistra della facciata con fori ad arco a tutto sesto per la cella a quattro campane.

portale dell'abbazia dopo il restauro della facciata nel 2014; la lunetta fu scolpita da Ermenegildo Di Pirro, il portone è opera di don Peppe (foto Stefano Dark)
Portale dell'abbazia dopo il restauro della facciata nel 2014; la lunetta fu scolpita da Ermenegildo Di Pirro, il portone è opera di don Peppe

Il restauro novecentesco eliminò molte sovrastrutture barocche riportando alla luce le linee architettoniche del Quattrocento. Un bombardamento aereo dell’1 novembre 1943 arrecò gravi danni al tetto, rendendo temporaneamente inagibile l’edificio. Nel XX secolo rinomati artigiani pescasserolesi realizzarono abbellimenti in legno, sulle porte, e in “pietra Gentile”, come la fonte battesimale e la lunetta sul portale principale.

Altare sinistro della Madonna Incoronata. La statua si dice proveniente secoli fa dalla Puglia risalendo le vie della transumanza (foto Stefano Dark)
Altare sinistro della Madonna Incoronata. La statua si dice proveniente secoli fa dalla Puglia risalendo le vie della transumanza.

L’interno è a tre navate. In passato possedeva più altari, oltre quello maggiore. Ne restano due laterali, impreziositi da marmi pregiati. Nella navata destra c’è San Giuseppe. Alla Madonnina Nera dell’Incoronata è dedicato l’altare sinistro, con esposta la statua lignea e alcuni vesti storiche. La statua originale fu trasportata qui da una cappella del Castello attorno al ‘400. L’8 settembre 1752 è stata solennemente incoronata, con l’invio dal Capitolo vaticano di una preziosa corona d’oro.

l'antica e venerata statuina lignea dell'Incoronata sul trono, con Gesù bambino a sinistra e il il globo nella mano destra (foto Stefano Dark)
L'antica e venerata statuina lignea dell'Incoronata sul trono, con Gesù bambino a sinistra e il globo nella mano destra

Il culto antichissimo della «Santa Immagin bruna» si lega alla transumanza attraverso il tratturo, si è mantenuto alto nei secoli, è stato portato dagli emigrati a Buffalo (USA) ed è ancora oggi molto sentito. La devozione è stata ben descritta nel Canto Sacro dal poeta Francesco Saverio Sipari nel 1852 e citata nel romanzo storico La favorita senza macchia di Vittorio Emanuele Bravetta del 1936. Anche la festa dell’8 settembre ha ampia documentazione bibliografica.

fontana del 1600 visibile nella sacrestia e restaurata nel 2007 (foto Stefano Dark)
Fontana del 1600 visibile nella sacrestia e restaurata nel 2007

Nell’abside dell’abbazia si conservano una croce processionale in argento di scuola sulmonese della prima metà del 1400; un coro in noce e un leggio intagliato, barocchi; reliquiari di scuola napoletana del 1600 e il moderno organo. Le statue dei due santi patroni di Pescasseroli sono del 1700. Altre interessanti note di arte e architettura sono riportate sul pannello della piazza.

fregio cinquecentesco su una volta a crociera (foto Stefano Dark)
Fregio cinquecentesco su una volta a crociera

L’archivio parrocchiale conserva documenti dal 1700, tra cui il certificato di battesimo di Benedetto Croce nato a Palazzo Sipari il 25 febbraio 1866.

il muro della sacrestia restaurato nel 1882 (foto Stefano Dark)
Il muro della sacrestia restaurato nel 1882

Lateralmente ci sono case con muri a scarpa, via Porta Piccola e vico Purgatorio. Sul retro, la sacrestia. Il lato a monte incontra Corso Plistia.

Infiorata del 1990 (foto don Vincenzo De Mario)
Infiorata del 1990
la Tomba, tradizionale falò della notte natalizia (foto Stefano Dark)
La "Tomba", tradizionale falò della notte natalizia
Una delle vetrate multicolore e istoriate, cioè ornate con raffigurazioni storico-religiose. Le monofore sono tutte in stile gotico (foto Stefano Dark)
Una delle vetrate multicolore e istoriate, cioè ornate con raffigurazioni storico-religiose. Le monofore sono tutte in stile gotico
Vecchia foto della piazza della chiesa. All'angolo, uno dei primi alberghi del paese (foto PNALM)
Vecchia foto della piazza della chiesa. All'angolo, uno dei primi alberghi del paese
Notturno della cella campanaria con fori ad arco a tutto sesto. Le quattro campane scandiscono continuamente il tempo, le celebrazioni e i momenti particolari del giorno
Notturno della cella campanaria con fori ad arco a tutto sesto. Le quattro campane scandiscono continuamente il tempo, le celebrazioni e i momenti particolari del giorno
Particolare del portone in legno realizzato dall'artigiano pescasserolese don Peppe (Giuseppe Pandolfi). Rappresenta la processione dell'8 settembre per l'Incoronata
Particolare del portone in legno realizzato dall'artigiano pescasserolese don Peppe (Giuseppe Pandolfi). Rappresenta la processione dell'8 settembre per l'Incoronata
capitelli di una colonna nell'abbazia (foto Stefano Dark)
Capitelli di una colonna nell'abbazia
coro e leggio settecenteschi in abbazia (foto Stefano Dark)
Coro e leggio settecenteschi in abbazia
decorazioni di stile tardo rinascimentale sul timpano della finestra quadrangolare della facciata, che sostituì un più antico rosone gotico (foto Stefano Dark)
Decorazioni di stile tardo rinascimentale sul timpano della finestra quadrangolare della facciata, che sostituì un più antico rosone gotico.
Abside e altare centrale con crocefisso e organo a canne. Un tempo la chiesa ebbe 12 altari (foto Stefano Dark)
Abside e altare centrale con crocefisso e organo a canne. Un tempo la chiesa ebbe 12 altari

Testi di Stefano Dark - Immagini di Domenico Roselli, PNALM e Stefano Dark

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