Viale Prato della Corte agli inizi del '900

La famiglia Sipari fu la nuova borghesia emergente nella moderna Pescasseroli. Fino al Settecento goderono di buona condizione economica, descritti da Croce come «massari di campo» e «bassettieri» (le bassette erano le pelli delle pecore), tra i più agiati in paese. Si imposero nell’Ottocento prendendo posto agli antichi baroni nei possedimenti, nella ricchezza e nell’autorità sociale. Favorevoli alla Francia post napoleonica e attivi nei “moti carbonari”, esercitarono influenza nelle zone possedute e strinsero legami familiari con importanti casate d’Abruzzo.


Interni del casale del Prato della Corte, piano inferiore

Il Prato della Corte, ampio più di dieci ettari nella zona sud del paese, usato per attività agricole e di allevamento, fu una delle proprietà acquisite in patrimonio, con il nuovo Palazzo Sipari.


Il mulino Sipari

Dagli anni Dieci il mulino divenne una officina elettrica. La centrale forniva molta luce d’inverno, con i serbatoi pieni di acqua, e poca in estate. Prima del 1910 l’illuminazione pubblica era realizzata con lumi a petrolio agli angoli delle strade. Un operaio comunale di giorno metteva il petrolio e la sera passava ad accendere i lumi.


Etichetta dell'Acqua della Corte, 1924

L’Acqua della Corte, molto leggera e pura, risale agli anni Venti. Con l’orso bruno nell’etichetta, era un’acqua oligominerale indicata per le malattie del ricambio. La produzione fu poi sospesa.

Dal punto di vista naturalistico l’area è frequentata da aironi cenerini, da caprioli e da altri animali. Storicamente, la zona è di attraversamento del tratturo.

Proseguendo il viale verso nord, sulla stessa sponda del fiume si incontrano il «centro sportivo Saverio Saltarelli» e il parco giochi comunale.


Interni del casale del Prato della Corte, piano superiore
 

Testi di Stefano Dark - Immagini di Stefano Dark et al.

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