Ad inizio percorso sulla destra si nota la Vallecupa, con il maneggio su terreni che furono anche della famiglia Sipari. Nei “favolosi” anni ’60 qui si disputarono gare ippiche di livello nazionale, con la partecipazione di campioni di equitazione come i fratelli D’Inzeo.
Tutta l’area della Difesa e di Monte Tranquillo si presta all’escursionismo a piedi, con ciaspole da neve, a cavallo e in sella a mountain bike. Di particolare bellezza il bosco della Difesa, caratterizzato da alberi “a capitozzo” e attraversato dal sentiero C2, un anello di percorrenza relativamente facile, adatto alle famiglie.
La zona di alto pregio naturalistico comprende la Macchia della Rocca e punti di interesse archeologico ancora da scoprire. Qui furono girate le scene del film La volpe e la bambina di Luc Jacquet (2007).
Dal percorso che sale su Monte Tranquillo si sviluppa il lungo sentiero C1 che conduce a Macchiarvana, bel pianoro che con la neve invernale è ritrovo per gli amanti dello sci di fondo.
Il sentiero C3 conduce al santuario e poi al valico di M. Tranquillo. Nell’ascesa si nota il Manto della Madonna, con una roccia e una croce ben visibili. Credenza popolare vuole che la Vergine, dopo un estenuante cammino, si sia seduta lì a riposare lasciando sul masso l’impronta del suo mantello celeste.
I primi cenni storici della chiesa si hanno dal XII secolo. Fino al Cinquecento ebbe un rettore e ricevette donazioni, per poi unirsi dal 1606 alla chiesa parrocchiale. Una pietra incastonata nel muro mostra «HABET ONUS OSPITALITATIS 1683» e si riferisce ad un hospitale costruito vicino la vecchia chiesetta dal dottor Loreto Pastore nel 1644.
Nel Secondo conflitto mondiale il santuario di Santa Maria in Monte Tranquillo fu sulla linea di fuoco del fronte di Cassino e subì gravi danni. I pescasserolesi fecero un voto, chiedendo di salvare il paese dalla distruzione bellica. Come ringraziamento, nel 1956 restaurarono il tempio con straordinario impegno. Pure le donne trasportarono a mano le pietre per il muro di contenimento.
Dal santuario nel 1979 venne trafugata l’antica Madonna nera che vi si adorava. L’attuale statua mariana è una copia dell’originale, che era in legno e di scuola francese. Dal furto furono risparmiate le due corone, di Maria e del Bambino Gesù.
Ciò spiega l’antica e altissima devozione verso questa Madonna (nera, come lo è l’Incoronata e quella di Canneto nel vicino Comune di Settefrati).
Testi di Stefano Dark - Immagini di Stefano Dark, Domenico Roselli, Umberto Esposito e PNALM
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