Il rione Sant’Antonio, considerato centralità del paese, un tempo era fuori dal centro storico. L’antica chiesa, documentata almeno dal XIV secolo, subì diversi restauri ed era orientata con l’ingresso a sud. Un contenzioso legale si aprì tra Comune, che qui vi stabilì le scuole tra il 1908 e il 1913, e Curia vescovile, che accusò di aver usurpato i diritti di diocesi e parrocchia.
Gli amministratori civici vollero abbattere la vecchia chiesa per ricavarci la nuova sede comunale, ampliando il sito. Alla pianta e alla struttura originaria del fabbricato vennero aggiunti due corpi laterali. Dal 1928 la residenza del sindaco (podestà nel periodo fascista) è nell’attuale palazzo municipale, con al primo piano l’aula consiliare. Sul lato destro una sala ospitò per anni i telefoni pubblici Sip.
Dietro, a sinistra, resta l’insegna della Società erbe seconde, istituto locale di cooperazione agricola. Accanto al municipio nacque la fontana monumentale quadrilatera, sormontata prima dal fascio littorio, poi dalla statua dell’Immacolata. Si eliminò un vecchio abbeveratoio.
Sulla piazza si tengono manifestazioni culturali, specie nell’estate pescasserolese, di sport e politica. Vi transitano le maggiori celebrazioni dell’anno. Tra esse, la festa di Sant’Antonio Abate ogni 17 gennaio, con l’accensione di un falò, la benedizione di fuoco, acqua e animali e la processione della statua, conservata in parrocchia.
Testi di Stefano Dark - Immagini di Stefano Dark e PNALM
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