La fontana è “a muro” e presenta forme squadrate di pietra liscia e finitura rustica. Il corpo si estende in larghezza, con una vasca a sinistra usata in passato per abbeverare gli animali, e tre bocche d’acqua. Le due teste d’orso bronzee furono installate a seguito della fondazione del Parco nazionale d’Abruzzo nel 1922. A destra di esse, c’è una cannella più piccola che fuoriesce da una testa di leone di pietra scolpita e versa acqua in un catino a mensola con bordo a toro.
Sopra la fontanella, si staglia una croce di ferro documentata dall’inizio del ‘900. Sulla roccia è incisa un'iscrizione per i missionari cattolici del Santissimo Redentore: «MISSIONE P. P. REDENTORISTI ANNO GIUBILARE 1934 - O CRUX AVE SPES UNICA».
Dell’antica chiesa di San Rocco resta solo una lapide ma non la piccola statua del Santo, realizzata in resina e a metà Novecento, che si vede sulla facciata dell’abitazione adiacente. Nel 1958, durante i lavori di ristrutturazione delle case, la statua fu esposta nella nicchia e vicino gli fu riposizionata la lapide.
Pescasseroli celebra il Santo del viaggio e della peste il 16 agosto, con la rituale benedizione del pane, simbolo di guarigione dalle malattie. Attigua al Ponte di Santa Venere e all’inizio di Corso Plistia, la fontana è vicina a vico San Rocco ed è punto di partenza di alcune vie urbane principali.
Su strada, entrando in paese, c’è un piccolo mulino della famiglia Sipari (in dialetto R’fora). Di fronte c’è l’ex deposito e stazione di posta della locale società di trasporti Saltarelli e Vitale, poi Arpa, ristrutturato in albergo.
Testi di Stefano Dark - Immagini di Stefano Dark e PNALM
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